Struffoli: “Don Andrè”
Gli struffoli della confezione, sapientemente lavorati dal nostro Chef, permettono di
realizzare un ottimo dolce Natalizio evitando la preparazione dell’impasto e la
successiva cottura.
E’ previsto, infatti, esclusivamente il loro condimento.
Modalità:
In una casseruola che possa contenere tutti gli Struffoli realizzati, versate il miele e
lo zucchero a velo vanigliato.
fate sciogliere a fuoco molto basso, girando con un cucchiaio di legno:
Allontanate dal fuoco, aggiungete gli Struffoli, la maggior parte dei confettini e
delle perline, lasciando da parte solo qualcuna per decorare il piatto finale.
Girate bene, affinché il miele possa irrorare ogni pallina:
Aggiungete in pentola anche i canditi, meglio a pezzi grossi, perché sono più
coreografici, irrorate di miele anche loro in modo che risultino belli lucidi.
Come decorare gli Struffoli
Quanto tutti gli Struffoli sono ben conditi, ma ancora caldi, trasferiteli subito su un
piatto da portata.
Non aspettate troppo per fare quest!operazione. Quando il miele inizia ad indurirsi
diventa poi difficile dargli una forma e modellarli.
Direttamente nel piatto, potete dargli la forma che più vi piace, potete scegliere la
classica piramide con le ciliegie candite intorno, a forma di albero di Natale,
adagiando le palline sulle punte, oppure a forma di ciambella, aggiungendo le ciliegie
a raggio in superficie. Infine spolverate con i restanti confettini e perline e decorate
con i pezzi di frutta candita.
Gli Struffoli napoletani sono pronti per essere serviti oppure impacchettati per un
regalo goloso per il vostro Natale
Si conservano perfettamente a temperatura ambiente per 1 settimana – 10 giorni.
Potete lasciarli nel piatto da portata. Più passano i giorni più si impregnano di
profumo e sapore.
A Napoli non è Natale senza gli struffoli, una delle ricette natalizie
imprescindibili della cucina campana. Gli Struffoli sono un dolce
Natalizio tipico napoletano che nel mese di dicembre spopola in ogni casa e
pasticceria campana! Si tratta di piccole e morbide palline di impasto a base di
farina, uova, zucchero, burro e liquore all!anice; prima fritte in abbondante olio,
poi caramellate nel miele e condite con confettini colorati! Momento in cui,
ancora caldi, vengono disposti in un piatto da portata e gli viene data la forma a
piacere: piramide, ciambella, albero di natale, stella.. e infine decorati con frutta
candita a scelta! Una bontà unica che ha origini antichissime!
Diverse sono le ipotesi circa l’origine del nome "struffolo”:
C’è chi afferma derivi dal verbo “strofinare” che in realtà è il gesto che si compie
quando si arrotola l!impasto per dargli la forma di cilindro prima di affettarlo in
pezzettini!
C’è, invece, chi afferma risalga agli antichi greci; il nome dello "struffolo”,
ossia della singola pallina che compone il dolce, deriverebbe dal greco "strongoulos”
o "stroggulos” che significa "di forma tondeggiante”.
Alcuni studiosi invece ritengono andalusa l!origine del dolce di natale
partenopeo. Esiste infatti, nella cucina andalusa, un dolce estremamente simile
agli struffoli, il piñonate, che differisce da gli struffoli napoletani solo per la forma
delle palline di pasta, che sono più allungate.
La parentela tra struffoli e piñonate potrebbe risalire al lunghissimo periodo di
vicereame spagnolo a Napoli.